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 genitorialità

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MMPI-2 Profiles of Mothers Engaged in Parental Alienation

Paolo Roma, Daniela Marchetti , Cristina Mazza , Franco Burla, and Maria Cristina Verrocchio
Maggio 2020

Abstract
Parental alienation (PA) describes a family dynamic in which a parent engages in behaviors that are likely to foster a child’s unjustified rejection of the other parent. PA is considered a particular form of child psychological maltreatment with both short- and long-term negative consequences. Parents who attempt to turn a child against the other parent in cases of separation/divorce can be difficult to identify. Increasing our understanding of the personality features of these parents via psychological assessment may enable us to identify PA more quickly following the onset of abuse. In the present study, the personality characteristics of mothers engaging in PA were examined through a comparative analysis of MMPI-2 profiles. The results indicated that alienating mothers presented higher moral virtue and extroversion. They were more vulnerable to interpersonal stress and they demonstrated unsuccessful selfrepresentation. The findings provide a preliminary model for understanding the profile of mothers who engage in PA.

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La C.T.U. è “psicodiagnostica”? Prerogative e limiti dell’esperto

Giovanni Battista Camerini
Dicembre 2019

Abstract
Per lo psichiatra o lo psicologo quali clinici la ricerca della “verità” dei fatti appare come qualcosa di libero, da farsi secondo il metodo e le teorie cui egli aderisce. Nel processo, per contro, la ricerca della “verità” avviene conflittualmente, ossia nello scontro di interessi e di punti di vista delle parti, a ciascuna delle quali deve essere garantita la partecipazione alle varie attività, comprese la ricerca, l’assunzione e la valutazione delle prove. Queste garanzie non assistono, invece, l’attività investigativa del c.t.u. Così, stando alla lettera delle norme procedurali, la c.t.u. dovrebbe limitarsi all’esame delle prove già acquisite e non andare alla ricerca di altre, né assumerle, né elaborare prescrizioni. Nelle c.t.u. in tema di separazione e affidamento non è necessario (anzi può risultare fuorviante) effettuare di default una valutazione sulla personalità dei genitori. La valutazione delle capacità genitoriali rappresenta un’attività istruttoria non necessariamente collegata dalle caratteristiche di personalità dei periziandi. È auspicabile che gli espetti chiamati in prima persona nella consulenza (spesso anche di formazione differente) di rapportarsi tra loro seguendo una linea unitaria (e per quanto possibile uniforme sull’intero territorio nazionale), nonché alle parti, ai loro legali e in ultima analisi anche al giudice di meglio comprendere l’ambito di indagine e gli obiettivi della consulenza stessa.

VALUTAZIONE DELLE CAPACITA’ GENITORIALI, PROFILI DI PERSONALITA’ E RISPETTO DELLA PRIVACY NELLE CONSULENZE TECNICHE D’UFFICIO: CRITICITA’ E QUESTIONI APERTE

Giovanni B. Camerini

LETTERA DI SPG IN TEMA DI AFFIDAMENTO CONDIVISO

SPG, 16 maggio 2018

Nel corso dei lavori, svoltisi nell'ambito del convegno "Diritto e Psicologia: le nuove acquisizioni tecnico scientifiche della psicologia giuridica in campo penale e civile", tenutosi all'Università di Padova 1'11 e 12 maggio u.s., sono state illustrate, tra l'altro, le Linee guida in tema di affidamento dei figli adottate dal Tribunale di Brindisi. Sono stati altresì illustrati gli esiti delle più recenti ricerche internazionali tenutesi su questa materia.

La Società di Psicologia Giuridica (SPG) esprime al riguardo preoccupazione per l'aumento delle separazioni ad alta conflittualità, che spesso è causa e conseguenza al tempo stesso del regime di frequentazione dei figli.


L’ESPERTO E IL GIUDICE: ACCERTAMENTI SPECIALISTICI SULLA GENITORIALITA’ FRAGILE

Giovanni B. Camerini

Lo scopo dell’accertamento consulenziale e peritale è diverso da quello di altre forme di osservazione e di studio peculiari delle scienze del comportamento o della salute, la diagnosi che ne risulta non deve essere indirizzata al trattamento terapeutico, quanto piuttosto volta a fornire una risposta (che ha spesso il valore di ipotesi) alla richiesta sociale posta dalla giustizia.
Per alcuni esperti, l’appartenenza ad una helping profession condiziona l’approccio mettendo al secondo posto il compito valutativo ed in primo piano la ricerca di una mediazione rivolta al superiore interesse del minore. Per altri, invece, il compito primario della consulenza rimane quello valutativo e di sostegno motivato alle decisioni del giudice, seguendo la definizione di Calamandrei (1999) per cui il consulente rappresenta gli occhiali del giudice[1]. Le persone si recano in tribunale non per essere curate, ma perché un giudice gli dia ragione (o torto). Essere curati, ricercare un intervento terapeutico rappresenta una scelta personale che, oltre ad essere essenziale per il processo terapeutico, non può essere imposta se non in casi eccezionali.


SEPARAZIONE DEI GENITORI E AFFIDAMENTO DEI FIGLI

Giovanni B. Camerini

Si pone la necessità di individuare criteri riconosciuti e condivisi in tema di genitorialità nei casi di separazione dei genitori ed affidamento dei figli, considerando con molta attenzione gli ambiti entro i quali si devono svolgere le valutazioni e gli approfondimenti in una prospettiva che tenga in primo piano le esigenze dei figli stessi.

La questione centrale è che cosa si intenda per capacità genitoriale  e per idoneità riguardante l’esercizio delle responsabilità genitoriali.


 
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DOCUMENTO SULLE PRESTAZIONI SANITARIE ETERO-DETERMINATE: DIRITTO ALLA SALUTE E LIBERTÀ DI SCELTA

Gli interventi psicologici a carattere sanitario sono un formidabile strumento di tutela del benessere psichico, fisico e sociale messo a disposizione delle persone dalle professioni e dalle scienze psicologiche. Nello specifico la valenza curativa della psicoterapia è stata recentemente ribadita dal Sistema Sanitario Nazionale che ha inteso favorirne l’accesso inserendola nei Livelli Essenziali di Assistenza. Tuttavia, il ricorso alla psicoterapia necessita di peculiari condizioni di impiego che garantiscano gli interessi del paziente, favoriscano l’efficacia dell’intervento e ne limitino gli effetti iatrogeni. Tali condizioni sono fondamentalmente rinvenibili nelle teorie e tecniche di riferimento dei vari orientamenti psicoterapici. Negli ultimi tempi appare diffusa e frequente la tendenza, di vari Tribunali, a prescrivere un trattamento sanitario, in genere un sostegno psicologico alla genitorialità e/o una psicoterapia, alla coppia genitoriale con l’obiettivo di affievolire il conflitto e recuperare le competenze genitoriali. Nelle cause giudiziarie per l’affidamento della prole il Giudice, spinto dalla tutela e salvaguardia del minore, anche su suggerimento del Consulente Tecnico di Ufficio, talvolta dispone un trattamento sanitario a carico dei genitori da seguire individualmente e/o in coppia. Molto spesso, le suddette pronunce prevedono, in caso di mancata adesione, la perdita dell’affidamento del figlio - con conseguente pregiudizio sulla responsabilità genitoriale - oppure l’inversione della abitazione abituale del minore (dall’uno all’altro genitore).